CACE Alto Palomar
Distretto di San Luis de Shuaro, Chanchamayo, Junín, Perù
Tra farfalle colorate e manicaretti della foresta
Siamo stati accolti con grandissimo calore dalle donne della Cooperativa CACE Alto Palomar. Ci hanno preparato uno splendido pranzo a base di “rollo de pituca” con legumi e uovo, pachamanca (dal quechua “pacha = terra” e “manka = pentola”; «pentola di terra»), un piatto tipico della cucina peruviana basato sulla cottura al riverbero, del cuy (porcellino d’india), purè di banane e legumi, riso di banana, yucca lessa con formaggio fresco, gelatina di caffè con crema chantilly e budino di caffè. Il tutto accompagnato da un ottimo succo d’arancia e dalle incantevoli signore tra cui spiccano Ida ed Iris, a cui promettiamo d’inviare una foto del fiore iris dato che lei non lo conosce. Prima di sederci a tavola, ci mostrano un piccolo tavolino su cui hanno appositamente allestito per noi frutta e verdura d’ogni genere, così da mostrarcela e spiegarcene l’utilizzo a dovere banana da friggere, banana da mangiare cruda, arancia, limone arancione, pituca, yucca e…dulcis in fundo, fiori in regalo per noi!
In questa sede il presidente, Adolfo, ci racconta la sua storia. Egli è originario di una comunità andina e si trasferì ad Alto Palomar per amore. Sua suocera fu pioniera della zona; arrivò qui quando la foresta era ancora vergine ed aveva quindi bisogno del machete per addentrarvisi. Cominciò a tagliare legna per venderla nel paese più vicino di nome Villa Rica…la trasportava in paese utilizzando 25 asini e il primo della fila era sempre dotato di un campanaccio, poiché la foresta era così fitta che tutti gli altri asini, in assenza di suoni, avrebbero rischiato di perdere di vista il primo della fila.
Coltivazione di caffè biologica nel cuore dell’Amazzonia
Dove nasce il caffè che abbiamo selezionato?
Il bacino fluviale del Rio delle Amazzoni, in Perù, è la zona di produzione di un eccellente caffè, ad oggi ancora poco conosciuto, probabilmente a causa delle difficoltà nei trasporti e del problematico assetto politico che hanno caratterizzato questo territorio negli ultimi 30 anni, durante i quali il gruppo terroristico Sendero Luminoso ha impedito alle cooperative di piccoli coltivatori di lavorare in serenità.
Qui il caffè Alto Palomar cresce all’ombra di piante native ad alto fusto, limitando la diminuzione della biodiversità. Visitando la piantagione si ha l’impressione di entrare in un luogo incontaminato, in cui insetti di ogni tipo, tra i quali bellissime farfalle, circondano le piante di caffè, segno del fatto che c’è pieno rispetto dell’ambiente e di tutto l’ecosistema.
Come nasce questo caffè speciale
La Cooperativa Agraria Cafetalera Ecologica Alto Palomar conta ad oggi circa 120 produttori, che coltivano il caffè nel rispetto dei criteri delle coltivazioni biologiche, lo raccolgono a mano mediante la tecnica del picking e, infine, lo lavorano “ad umido”, in vasche di fermentazione.
La cooperativa è stata seguita in tutte le sue fasi da Felix Marin, un ingegnere agrario che si è sempre distinto per impegno nella promozione sociale associato alla realizzazione di prodotti di alta qualità. Con la collaborazione della CSC – Associazione Caffè Speciali Certificati –, è stato realizzato un laboratorio d’assaggio in espresso, grazie al quale abbiamo potuto insegnare ai produttori ad assaggiare il caffè estratto in espresso in modo che potessimo lavorare insieme per migliorare il profilo organolettico del loro prodotto.
Un po’ di dati
- Varietà botanica: 55% Caturra, 30% Typica, 15% altro
- Lavorazione: lavato, in vasche di fermentazione
- Raccolto: aprile – luglio
- Essiccazione: nei forni
- Altitudine: 1.200 – 1.800 m slm
- Qualità/crivello: HG (high grown) / 18