Finca El Tambor
El Durazno, Palencia, Guatemala
I nostri giorni in piantagione, il caffè ritrovato e la miniera
Quando alla fine degli anni ’80 la borsa del caffè andò così in basso da fare in modo che il prezzo di vendita non fosse più remunerativo, il precedente proprietario di El Tambor smise di coltivare caffè e concesse i diritti minerari della finca ad una compagnia mineraria.
Successivamente l’azienda agricola restò in stato di abbandono e nel 2001 venne comprata da Victor Calderon che rappresenta la 5° generazione di produttori di caffè.
Amore per la terra e idee innovative per trasformare l’argilla in una risorsa
Particolarità della piantagione
Per poterla acquistare, Victor vendette casa ed auto e ricominciò a coltivare caffè.
All’arrivo della roja decise di non usare i fungicidi chimici consigliati in Guatemala. Cominciò quindi a studiare una soluzione alternativa, basata sull’utilizzo di sostanze alcaline.
Durante le sue ricerche scoprì che l’argilla era molto alcalina e si ricordò che, a fine anni ’80, El Tambor venne convertita in miniera e quindi era ricca di argilla.
Grazie a questa intuizione, utilizzò l’argilla per creare un composto del tutto singolare che gli permise di combattere la roja riducendo al minimo l’impatto ambientale ed eliminando i rischi per coloro che si occupavano di applicare il composto sul campo.
Come è strutturata l’azienda e da dove viene il nome
Tutti i dipendenti di El Tambor vivono all’interno dell’azienda agricola, di cui il 10% viene affidato ai lavoratori affinché possano coltivarlo per produrre i propri ortaggi.
El Tambor significa “Il tamburo”: si presume che il nome della finca derivi dal suono di un fiume sotterraneo che sembra battere, producendo un suono simile a quello di un tamburo.
Un po’ di dati
- Varietà botanica: Bourbon
- Lavorazione: lavato
- Raccolto: dicembre – aprile
- Essiccazione: al sole su patio
- Altitudine: 1.676 – 1.860 m slm